Pagina:Storia del Collegio Cicognini di Prato.djvu/35

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di religione. Era adunque di necessità trovar modo di mantenere l’unità del dogma, e il rispetto all’autorità gerarchica della Chiesa anche in mezzo al laicato, che si risvegliava, e tendeva alla conquista de’ suoi diritti.

A questo si rivolsero i Gesuiti, nuova milizia, attiva, sveglia, intraprendente, surta di fresco sotto Paolo III; che avevano fatto voto, come gli antichi cavalieri di liberare Terrasanta, così essi di liberare la Chiesa dalle prave ed eretiche dottrine. I Gesuiti ebbero fino dalla loro culla il sagace istinto, che mutossi ben presto e per sempre in maturo fermissimo proposito, di installarsi nelle scuole, per signoreggiare, ben s’intende, sugli spiriti, ed essere padroni del pensiero. Non ci volle molto perch’essi colla loro fina perspicacia comprendessero la potenza dell’opera del Tridentino nell’istituire i Seminari; laonde cangiando le cose da cangiarsi, fecero loro pro di tale fecondo ritrovato; e idearono e posero ben presto in effetto la fondazione di Collegi laicali, i quali possono perciò dirsi, e sono nella loro nascita e nella loro forma primitiva, una ingegnosa, e soggiungerò anche, sapiente invenzione dei Gesuiti.

È a notarsi nulladimeno un fatto curioso ma vero, che manifesta la scienza e l’arte dei Gesuiti, se fosse bisogno dimostrarla; e questo è ch’essi non mai richiesero palesemente la direzione, o promossero la fondazione di scuole e di collegi: come non mai domandarono allo scoperto di entrare nelle corti, e di sedere confessori di re e di regine. Erano testatori pii, che poco dopo la loro