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92 LIBRO SECONDO — 1764.

seguito numeroso ed infame di birri e carnefice. Nessun deposito fu scoperto, però che tutti i magazzini erano stati innanzi vuotati dal popolo; nessun uomo restò punito perchè non mai vero il monopolio; quelle provvidenze valsero a palesare la stoltizia del governo, e accrescere nella plebe la disperazione e il disordine. S’ignora quanti morissero di fame, e quanti ne’ tumulti; gli uni e gli altri non computati per negligenza, o non palesati per senno del governo. Finalmente, saputa ne’ mercati stranieri la fame di Napoli, vennero con gara di celerità molte barche di grano, e la penuria cessò. Allora nuova prammatica sciolse i contratti della carestia, riducendo a prezzi bassi ed a condizioni prescritte le cose innanzi pattovite per comune volontà e interesse; ed altra prammatica rimise le colpe (furti, spogli, omicidii) commesse per causa di penuria. Tutte le dottrine di stato, tutte le giustizie furono conculcate.

Nè i riferiti avvenimenti ammaestrarono la reggenza; per lo contrario, divenuta più timida, accrebbe negli anni seguenti le provvigioni dell’annona, vietò l’uscita a’ prodotti nativi del regno, doppiò la povertà. E però i cittadini migrando a stuoli non che a famiglie, fecero necessario nell’aprile del 1766 che il governo li ritenesse per leggi e pene.

CAPO SECONDO.

Il re divenuto maggiore governa il regno.

VII. Il 12 di gennajo del 1767 uscì di minore il re Ferdinando, tacitamente, però che nessuno atto di governo, nè cerimonia nella reggia, nè festa nella città celebrò quel giorno; i reggenti divennero consiglieri o ministri, la sostanza o l’aspetto del politico reggimento non mutò. E poichè per le cose dette sono assai note le condizioni domestiche del regno, importa discorrere brevemente le esteriori. I potentati del settentrione, che per la bilancia politica del tempo non istendevano sino a noi la cupidigia e la potenza, mantennero i trattati di commercio fermati con Carlo; la Spagna e la Francia avevano con Napoli amicizie non alleanza, perciocchè gli accordi tra quei due regni del 1761, chiamati Patto di Famiglia, non per anco erano stati accetti (a ciò consentendo secretamente il re di Spagna) da’ Borboni delle Sicilie e di Parma. La casa d’Austria negoziava nuovo parentado col re di Napoli. Essendo finita sin dal 1763 la guerra de’ sette anni, riposava la Germania e stava in pace l’Italia. Era morto don Filippo duca di Parma e appresso a lui la vecchia regina Elisabetta Farnese, l’uno e l’altra per ambiziose voglie concitatori alla guerra. Il papa Clemente XIII contendeva contro Napoli ma inerme, perchè sprovvisto d’armi profane, e per le sacre non temuto.