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LIBRO SECONDO — 1790. 137

fregate, altri legni minori, insieme trenta; diretto e maneggiato da uffiziali, parecchi buoni, qualcuni ottimi, e da marinari destri ed arditi.

La finanza, stretta già da dieci anni, e più angustiata per le spese del tremuoto della Calabria, per due viaggi fastosi de’ principi, e per tre maritaggi della casa, stentava non che a’ bisogni della guerra, al mantenimento pacifico dello stato. Nè poteva migliorare, da che le gravezze antiche premevano appena i ricchi, troppo i poveri, e dalle nuove andrebbero sicuri i primi per privilegi e possanza; i secondi, per impotenza. Quindi le arti poche, minori le industrie, il commercio povero e servo; l’agricoltura, favorita dal cielo, trattenuta dall’ignoranza de’ tempi, smagrita dalle male regole del governo; tutte le vene delle private ricchezze, rivoli del tesoro pubblico, aduste o scarse.

La Sicilia, che ubbidiva e fruttava allo stesso re, e non era meno che quarta parte del reame, poco valeva per uomini e per tributi, negando i soldati, e disperdendo le imposte fra gl’intricati giri della finanza e della corte.

XLI. Sopra tali uomini e tali cose regnava Ferdinando 1V fiacco d’animo e di mente, inesperto al governo de’ popoli, propenso a’ comodi ed ai piaceri, spassionato di gloria e di regno, e perciò inchinevole a vita torpida e allegra. La regina, che più del re governava, pativa diversi affetti; nata di Maria Teresa, cresciuta nella reggia austriaca tra le sollecitudini di lunghe guerre, sorella di Antonietta, regina di Francia, sorella dei due Cesari (Giuseppe e Leopoldo) gloriosi, vaga di ugual rinomanza, avida di vendetta, superba, ardimentosa più che femmina. La secondava il generale Acton ministro potentissimo, straniero così di patria e così di affetto a’ popoli che gli obbedivan; ignorante ma scorto, e assai fornito delle arti che menano a fortuna. Gli altri ministri o consiglieri servivano muti e obbedienti. Cosicchè tre menti, una del re, debole; l’altra della regina, femminile e annebbiata da bollenti passioni; la terza dell’Acton, corrotta da cupidige private, dovranno guidare il regno per mezzo alle vicine tempeste.