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In questa cronaca oltre che del giudice Comita si fa menzione di suo figlio Orgodori o Dorgotori, che gli succedette nel trono, Di questi non si ha menzione in alcuno dei documenti trascritti dal Tola, tanto che questi per metter d'accordo la cronaca di S. Gavino con le altre carte sarde dovette supporre che Dorgotorio non fosse altro che il nome primitivo o di famiglia di Barisone I.

Orbene la conferma dell'esistenza di questo giudice è data dallo stesso condaghe di S. Pietro: Infatti ai N.° 293 e 294 troviamo menzionato questo giudice immediatamente dopo Gonnario e prima di Mariano: Ego iudike Dorgotori de Kerki....1. Questo riscontro basterebbe da solo a dimostrare la storicità dei due regoli, nominati nella cronaca di S. Gavino e l'epoca approssimativa del loro governo, poichè un documento di non dubbia autenticità menziona un giudice, di cui non si avevano altre notizie se non nella cronaca di S. Gavino. Nè a menomare quest'autenticità è sufficiente l'indicazione del casato Kerchi invece di quello dei Lacon, poichè chi ebbe a studiare le vicende genealogiche dei nostri giudici sa per prova di documenti originari che essi ne assumevano differenti.

Ciò nell'ipotesi che Kerki si riferisca ad un casato e non ad una località, il che a me sembra più probabile tanto più che una villa Kerki è menzionata tanto nella cronaca di S. Gavino quanto ai N. 111, 104 del condaghe di S. Pietro, da cui si deduce ch'era in prossimità a Portotorres. Quindi culla sola scorta di documenti originari possiamo ritenere che Gonnario e Comita erano nomi di una stessa persona e che la basilica di S. Gavino venne fondata da questo giudice e consacrata sotto il governo di Torgotorio successogli nel giudicato di Torres nella prima metà del XI secolo.

Questi sono gli elementi storici della cronaca di S. Gavino: altri come la guerra a Baldo di Gallura, che niente c'induce a ritenere che fosse l'Ubaldo, figlio di quel Lamberto, che accampo dritti sul giudicato di Gallura ai primi del secolo XIII, possono accettarsi condizionatamente per mancanza di altre fonti più esatte. Infine i fatti riguardanti i miracoli e le solennità del rinvenimento dei corpi santi sono ricami di fantasia, quali si trovano in tutte le antiche cronache medioevali ed in

  1. Bonazzi, Op. cit., pag. 68-69.