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di vite, Lateralmente sotto l'estremità dell'arco sagomato sono due mensole, ornate con figure d'angeli sostenenti l'arme della città di Torres (una torre merlata).
Non si hanno documenti che ci dicano da chi e quando venne eseguito questo portale, ma la sagomatura con cavi, tori e listelli, lo sguancio dell'arco ed il pilastrino centrale sono chiari segni di una architettura non toscana e posteriore all'erezione della chiesa.
Infatti l'architettura toscana non accettò mai interamente le forme architettoniche e la tecnica delle chiese romaniche dell'alta Italia e del mezzodì della Francia; anche i maestri chiamati in Toscana a costrurre chiese ed a scolpire ornamenti dovettero uniformarsi al gusto ed alle tendenze locali, abbandonando nelle sculture le bizzarrie demoniache dei bestiari, e nelle gallerie decorative l'essenza organica e statica dei monumenti di schietta architettura lombarda.
Nelle porte poi i riscontri e le differenze sono più rimarchevoli: il tipo romanico quale ci venne dall'alta Italia, dalla Normandia e dalla Spagna è la porta a smussi ed a sguanci con cordoni, con esili colonnine e con cavetti ripetentisi nell'arcata. contornante la lunetta. In queste porte la struttura organica dell'ingresso è l'arco a cordonate concentriche e di raggio decrescente verso l'interno, struttura esclusivamente romanica, che dovrà poscia sviluppare una delle più maestose e ricche forme dell'architettura a sesto acuto.
Le porte invece nelle chiese toscane ed in tutte quelle erette nell'isola dal XI al XIV secolo sono senza sguanci con piedritti costituiti da due o tre pezzi monolitici a fior di muro e sormontati da capitelli, in cui predominano i motivi derivati dall'ornamentazione classica. Sopra i capitelli poggia l'architrave quasi sempre monolitico, quache volta decorato. ma per lo più liscio, sul quale s'imposta l'arco di scarico ancor esso a fil di muro o direttamente oppure mediante due piedritti più meno