Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/146

Da Wikisource.

Infine per completare l'epigrafia di questa chiesa trascrive un altra iscrizione posta in un pilastro della navata centrale in prossimità al pulpito: ANNO DomiNI. MCCLXXXII: DomiNuS MVrDAS | cVS EPiscopuS SVLCIENSIS Da | DOMO SISMVNDORVM De | PISIS ME FECIT | FABRIC | ARI Per MAGISTRYM GVAN | TINVM CAVALLINVM De | STANPACE:


Abbiano adunque un insieme di monumenti epigrafici, che invece di schiarire le origini e le vicende dell'antica chiesa episcopale del Sulcis fu causa di confusione per parer discordanti fra loro e per non esser sussidiati da altre memorie storiche.

Esaminiamo ad ogni modo le diverse ipotesi che da queste epigrafi si possono trarre:

Anzitutto si presenta l'ipotesi che la chiesa sia stata eretta nel 1282 dal maestro Guantino Cavallino a cura ed a spese del vescovo Murdasco dei Sismondi di Pisa. Questo dovrebbe presupporre un ampliamento, un abbellimento, giacchè l'iscrizione del 1213 implica il concetto di un'altra chiesa preesistente.

Ora non abbiamo traccia alcuna di precedenti costruzioni ed è da escludersi che l'attuale chiesa abbia susseguita un'altra, che necessariamente sarebbe stata innalzata dai vescovi di Solci dopo che trasportarono a Tratalias la sede vescovile.

L'altra ipotesi, che trovò favorevole accoglienza presso gli scrittori tutti, si basa sul riferimento della iscrizione del 1213 all'erezione della chiesa.

Sembrerebbe la più semplice, se il suo accoglimento non urtasse con fatti, che non trovano attendibile spiegazione colla costruzione della cattedrale ai primi del XII secolo.

Infatti per spiegare questa data bisognerebbe ammettere, che nella chiesetta, su cui sorse la nuova e che per un certo tempo dovette funzionare da chiesa episcopale, fossero in unica tomba i resti dei due presuli Alberto e Aimo e che i costruttori della nuova chiesa li abbiano collocati nella facciata con l'antica lapide.

Ora se è concepibile, anzi frequente, che nelle mura di un nuovo edificio si collochino gli avanzi dei dignitari della diocesi. è assurdo che questo sentimento di conservazione si estenda anche alle iscrizioni mortuarie.