Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/147

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Inoltre se quest'iscrizione è anteriore all'edificazione della chiesa bisognerebbe ammettere che nell'antica chiesetta, un'unica tomba raccogliesse i corpi dei due presuli.

Francamente ciò non si spiega nè colle consuetudini, nè colle tradizioni religiose e neanche col buon senso.

Escluse queste due ipotesi l'altra che presuppone la chiesa coeva alla lapide ricordante i due presuli si presenta attendibile e non contrastata da alcun elemento che sia a nostra conoscenza.

La lapide di S. Antioco ci attesta che ai primi del secolo XII la sede era tutt'ora in quella villa, giacchè è assurdo il supporre che il vescovo Pietro abbia fatto eseguire importanti lavori d'abbellimento e d'amplia mento nell'abbandonata cattedrale, che si disperava di rioccupare.

Poco dopo per le scorrerie dci saraceni la sede si trasportò a Tratalias e la modesta chiesetta di questo paese fu elevata al grado ed alla dignità episcopale.

Gli avanzi dei presuli Alberto ed Aimo in Tratalias ci attestano