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ch'essi esercitarono le loro funzioni nella nuova sede. I loro corpi vennero raccolti in due tombe separate nel piccolo duomo.

Poco dopo la morte di Aimo, riconosciuta l'impossibilità di trasferire di nuovo la sede vescovile all'antica città di Solei, per la sua posizione direttamente esposta alle incursioni saracene, si diè mano ad innalzare la nuova cattedrale nell'area dell'antica chiesetta.

Nel demolir questa i costruttori della nuova non vollero che gli avanzi dei due presuli andassero perduti e, seguendo una consuetudine, di cui abbiamo molte prove anche in Sardegna. raccolsero le ossa in un sarcofago che murarono nella facciata e nel quale per perenne ricordo e per omaggio ai due presuli incisero lepigrafe che li ricorda.

L'iscrizione del 1213 riferiscesi alla costruzione ed alla consacrazione dell'altare maggiore e l'esser ancora in questo, malgrado le modifiche che potè aver subito fino ad oggi, dimostra fondato questo asserto.

Infine nel 1282 il vescovo Murdasco dei Sismondi fece costrurre dal maestro Guantino Cavallino il pulpito, che andò perduto, essendo l'at tuale utna rozza costruzione senza pregio. L'antico pergamo dovea esser addossato al pilastro, in cui è incassato il marmo dell'iscrizione del 1232.

Ch'esistesse un pulpito medioevale, che fosse istoriato e che presso di esso fosse l'iscrizione risulta anche da un passo dell'Aleo in cui è detto che en el pulpito de piedra muy curioso y primoroso, que permanece en la misma (iglesia de Tratalias), se lee esculpida en la piedra la inscripcion...

Infine è da escludersi che la costruzione della chiesa sia anteriore alla lapide funeraria e che gli avanzi dei due presuli siano stati collocati posteriormente, giacchè si dovrebbero ammettere gli stessi fatti improbabili già eliminati nella nostra disamina. Inoltre l'esame dell'incassatura delle lapide esclude un collocamento posteriore alla costruzione della facciata.

Così per esclusione possiamo ritenere, come congettura fino ad ora la più attendibile, che la chiesa sia stata cretta tra il 1165 ed il 1213. Anzi, tenendo conto dello stile delle lettere dell'iscrizione ricordante i due presuli, possiamo restringere maggiormente i limiti assegnandone la costruzione a pochi anni dopo la morte del vescovo Aimo.

Tutto induce a ritenere che sia stato il successore di questo vescovo a far erigere il bel tempio, giacchè se così non fosse i costruttori avrebbero raccolte con quelle di Alberto e di Aimo anche le sue spoglie.