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ed alla chiave, ottenuto mediante l'eccentricità di essa rispetto all'arco dell'intercolonio. Lo sfondo della lunetta è di trachite nera ed in esso campeggia una croce chiara ottenuta con conci di calcare.

Il secondo ordine componesi di sette arcate, poggianti sulle due pilastrate d'angolo, su quattro colonne e su due pilastrini. Le arcate in questo secondo ordine si restringono e le colonnine s'accorciano, mostrandoci gli adattamenti delle forme classiche alla penetrazione romanica delle piccole gallerie.

Anche in queste arcate le lunette sono decorate con rombi degradanti, con rose, con stelle incluse in cerchi e con intrecci intarsiati. L'arcata centrale inquadra una bifora, in cui due archi impostano su un architrave, sostenuto da due colonnine invece che da una sola con pulvino. Abbiamo adunque una variazione degna di rilievo del motivo architettonico generalmente usato nell'architettura bizantina e seguito poscia dagli architetti romanici.

Anche questo secondo ordine è di belle proporzioni e di bell'effetto, ma sarebbe stato più gradevole se invece dei massicci pilastri intermedi l'architetto avesse collocato due colonnine come per le altre arcate. È innegabile che la leggerezza e l'armonia della galleria è rotta bruscamente da questi pesanti pilastri. E poichè l'architetto, che di segnò ed indubbiamente diresse i lavori di S. Pietro, fu artista di gusto.