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Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/272

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zione del primitivo altare della chiesa, che si conserva inalterato sotto l'armatura in legno sostenente il grandioso tabernacolo d'argento.

Quest'altare al pari di quello che si conserva nella chiesa medioevale di Sorres è semplicissimo, componendosi di una tavola marmorea poggiante su cinque colonnine, quattro ai vertici ed una al centro. Esso è collocato ad oriente di fronte al muro di prospetto, il che fa ritenere che l'abside si svolgesse all'incirca dov'è presentemente il coro e non nella parte comunicante colla sagrestia.

Non havvi inoltre alcuno che ignori, che nei primi tempi del cristianesimo c nel medio evo generalmente usavasi disporre l'abside ad oriente e la facciata a ponente in modo che il popolo ed il sacerdote officiante rivolgessero la faccia ad oriente.

Non mancarono le eccezioni a questa disposizione rituale, ma sono rarissime. In Sardegna le chiese medioevali erette dai pisani hanno questa disposizione, nè mi venne dato di riscontrare una sola eccezione.

Sarebbe assai singolare che i pisani, i quali non solo in Sardegna ma anche nei territori loro si mostrarono sempre ossequenti a questo orientamento, l'avessero ripudiato nell'erigere la cattedrale di Cagliari, collocando, se si seguisse lo Spano, la facciata a tramontana e l'abside a mezzodì.

Potrei con altre considerazioni e con molteplici argomenti di critica artistica e tecnica dimostrare l'inesattezza delle conclusioni, cui addivennero lo Spano, il La Marmora ed altri; ma a che pro?

Credo più utile invece riassumere quanto precedentemente ho esposto: La Chiesa di S. Maria avea, al tempo della dominazione pisana, la stessa forma ed orientazione dell'attuale chiesa: l'abside svolgevasi dov'è presentemente il coro, avendo sotto l'arco di trionfo l'altare, costituito da una tavola marmorea sostenuta da colonnine; i due bracci della croce erano coperti con volte a crociera ed ad essi dall'esterno si accedeva dai due portali in marmo, ancora conservantisi nelle originarie linee.

Il corpo longitudinale della chiesa, un po' più ristretto dell'attuale, era diviso per mezzo di otto colonne di marmo monolitiche in tre navate: la centrale, avente la copertura sostenuta da cavalletti di legno, come la maggior parte delle chiese medioevali sarde di forma basilicale, e le due laterali, più basse e probabilmente coperte con volte a crociera. La facciata era dov'è attualmente la nuova ed in essa, formante, come nella Chiesa di S. Pantaleo. un solo piano col lato di ponente