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Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/274

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ha nell'atto con cui Chiano o Giovanni, marchese di Massa e giudice di Cagliari, istituisce suoi eredi i cugini Guglielmo e Rinaldo, figli di Russo e di Maria Disserra. Furono testi di questo documento actum in Castello de Castello fra gli altri domino Arlocco Matello canonico suncte Marie de Cluso et dominus Georgio de Calagonis cappellano sancte Marie de Castello. . . . .

Questo documento oltre ad attestarci l'esistenza della Chiesa di S. Maria nel 125 ci fa conoscere ch'essa non era ancora elevata a dignità episcopale.

La cattedrale, come l'episcopio di Cagliari, era nella Villa di S. Cecilia. Ne fa menzione una concessione del 1229 di Benedetta, marchesa di Massa e giudicessa di Cagliari, al Legato Pontificio Gottifredo stipulata in inferiori camera palatii venerabilis patris . . . . . Archiepiscopi Calaritani apud Villam Sanctae Caeciliae. . . .

Ai primi dell'anno 1255 un mercante pisano, Bonacosa speciarius, è ricordato nell'iscrizione rinvenuta nel 1847 come operaio della Chiesa di S. Maria e come donatore dell'oggetto di cui la colonna era un sostegno.

Il Solmi ritiene che la Chiesa di S. Maria venisse innalzata quando i pisani costrussero il Castello di Cagliari. « Ne può dubitarsi, egli scrive, che su quella piazza non sorgessero fino d'allora il disegno e le fondamenta della Chiesa di S. Maria, che fu poi il Duomo di Cagliari perchè i pisani, anelanti di riprodurre in ogni loro sede l'immagine della patria lontana, non poterono nemmeno concepire la esistenza di una città pisana senza il sacro presidio della Gran Madre di Dio, che vigilava la loro potenza e incarnava ogni loro pensiero ».

Dissento dal chiarissimo studioso in queste conclusioni, fondantisi sulla premessa, a mio parere errata, che cioè la collina fortificata dai Pisani nel 1217 fosse anteriormente disabitata e che coll' erezione del Castello di Cagliari s'iniziasse la fondazione della nuova città pisana compresi gli edifici pubblici.

Invece ritengo che su quel monte chiamato Castro era già, molto prima del 1217, la colonia dei mercanti pisani con case ed edifici propri, costituenti una città distinta dall'antica Cagliari svolgentesi nel piano. Nè ciò può rappresentare un'anomalia col reggimento dei giudicati, giacchè questo era troppo e da molto tempo scosso dall'inva-