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una certa zona di territorio. Più che castelli quindi furono rocche o fortilizi.

Molti di questi erano in vicinanza a Cagliari: oltre il Castello di S. Michele, le carte del XIV secolo ricordano le fortificazioni elevate dagli aragonesi nel colle di Bonaria, quando posero l'assedio al Castello di Cagliari, dove era rinchiuso l'ultimo nucleo dei difensori della potenza e dell'idea pisana. Oggi di esse non si ha avanzo alcuno, non potendosi accettare per buona l'opinione dello Spano, seguita senza discussione dagli scrittori che gli susseguirono, che il campanile della Chiesa di Bonaria non sia che un mozzicone di torre delle antiche fortificazioni del borgo che gli Aragonesi, a ricordo della gloriosa città di Catalogna, chiamarono Barcellonetta. In questa costruzione invece sono frammenti decorativi, ad esempio una finestrina circolare elegantemente sagomata, che sarebbero un non senso in opere militari, e che ci attestano che anche originariamente essa era adibita per campanile della chiesa gotica, cretta ai primi del XIV secolo.

Erano nel giudicato di Cagliari il castello di Pula, posto in una collina presso l'abitato omonimo, di S. Igia, di Villamassargia o Gioiosa Guardia, di Baratuli e di Acquafredda.

Quest'ultimo dista una mezzora da Siliqua e venne costrutto sulla cima di un colle che s'erge isolato dal piano, in cui scorre il Cixerro.

La sua pittoresca posizione ed i ricordi storici, che a questa rocca si collegano ne fanno uno dei più suggestivi avanzi del medioevo.

Non si può salire gli erti dirupi del monte senza che l'immaginazione non si porti alla fosca tragedia che insanguinò le rughe di Pisa e le valli dell'Iglesiense. Il Castrum Acquae-Frigidae apparteneva infatti alla famiglia Donoratico e fu l'ultimo rifugio dei figli superstiti del Conte Ugolino e delle poche soldatesche che si mantennero fedeli. Narra il Roncioni che ai piedi del monte il Conte Guelfo della Gherardesca fece perire fra i tormenti il complice dell'arcivescovo Ruggeri, Vanni Gubetta.

Di questo nido d'aquila oggi non rimangono che alcuni avanzi delle mura che si svolgevano nelle falde, ed una porta del castello propriamente detto.

I castelli di Acqua Fredda, di Gioiosa Guardia e di Baratuli costituivano una formidabile linea strategica, che metteva capo alla città di Villa di Chiesa, ora iglesias.