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agli angoli ed una nel centro dell'edificio sopra la grande porta. Esso venne costrutto, forse nell'area di altro castello, dal primo Governatore Generale del Logudoro, Raimondo di Monpavone. Infatti a lato dello stemma d'Aragona era uno scudo raffigurante un pavone, stemma parlante della famiglia di Monpavone o di Monte Pavone.

Questo castello, a cui si collegano le vicende storiche non solo di Sassari ma dell'intero giudicato del Logudoro, architettonicamente ricorda le poderose strutture dei forti castelli, eretti per le balze montuose dei nostri monti, se non che rendevano movimentate queste nude muraglie le torri angolari e fra le disadorne pareti, sopra la porta saracinesca sorridevano di grazia italiana alcune finestrine gotiche, squisitamente scolpite.

Ora il castello non è che una memoria, conservataci solo dai documenti d'archivio e da un'antica fotografia che mi piace riprodurre. Come a Cagliari per S. Francesco ch'era la più bella chiesa gotica dell'isola, un'empia mania edilizia, tendente alle linee dritte ed ai grandi caseggiati dai candidi intonaci e dalle cornici di stucco, rase al suolo il suggestivo castello per sostituirvi una brutta caserma.

Sorgevano nel giudicato di Torres, con questi che abbiamo esaminati, i castelli della Crucca, di Essole di Monte Ferro, di Giave, di Monte Santo, d'Osilo, Pisano, di Sorra, di Bulzi, di Monte Acuto e del Goceano.

Quest'ultimo è uno dei più interessanti e dei più pittoreschi: costrutto sulla cima di un monte accessibile solo dalla parte dov'era il borgu — ora eretto a comune col nome di Burgos — domina la bella ed ampia vallata del Tirso, prima che questo fiume si stenda nel vasto e fertile piano dov'era l'antica città di Ottana.