Pagina:Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo (IA storiadellartein00scan).pdf/406

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petto, vagamente ornato, gira per tre lati e poggia su un basamento decorato, in cui è scolpita in grossi caratteri la seguente iscrizione: MDXXXV XI IVNII CAROLO V PHILIPPICA CRUCE MUNITO AB IISPANIA CLASSE INGENTI KARALIM INGRESSA CITOQUE VICTA TVNETO TUNC HOC SCULPTUM BARTH VIDOTI FR. RIS MINORIS THEOLOGIAEQUE PROBI DOCTORIS CURA.

Il pulpito era addossato ad un muro della chiesa per mezzo di mensole ornate e poggiava nella parte anteriore su quattro colonne. Le due colonne centrali, mentre imprimono un certo movimento alla composizione, determinano sul basamento due sporgenze sulle quali posano due sculture a tutto rilievo, effigianti S. Paolo e l'aquila simbolica. Queste statuette sostengono i leggii, dai quali doveano leggersi l'epistola e l'evangelo.

Il parapetto, diviso in tre riquadri dalle due figure e chiuso da parastrine angolari, serve di campo ad una ricca decorazione in rilievo, in cui con maestria di tocco, con grazia. e con naturalezza squisita sono scolpiti motivi leggiadri che ricordano le raffinate eleganze di quei scultori cinquecentisti, che onorarono con la loro arte le liete ed intellettuali corti del Rinascimento.

A questi spiccati pregi artistici si unisce l'interesse del dato sto-