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con la quale si tratto da questo scultore la carne facendo che il marmo sembrasse morbido e molle.

Nella statua di S. Francesco sono evidentissime tracce d'oro e di colori, specialmente in un elegante fregio floreale contornante la tunica, la mitra. Il risvolto della tunica è colorato in azzurro, e di questi colori abbiamo segni evidentissimi nel fondo delle lettere gotiche, incise nel plinto.

Quest'opera di Nino dimostra che con l'avvento della Signoria l'Aragona non cessò d'un tratto ogni estrinsecazione d'arte toscana e che il nuovo regime politico non potè rompere di un subito i rapporti commerciali ed intellettuali che per ben tre secoli si svolsero fra la nostra isola e la prospera repubblica del Tirreno.

Ciò è dimostrato non solo dalla statua della Chiesa di S. Francesco. ma da alcuni marmi della Cattedrale di Oristano i quali doveano formar parte di un pulpito di scuola toscana del XIV secolo.

Fra questi marmi sono degni d'attenzione due bassorilievi, rappresentanti uno lIncoronazione della Vergine e l'altro lAnnunciazione. Nel primo la Madonna di forme modeste e gentili con gli occhi bassi e con le mani congiunte, riceve dal suo figliuolo la corona di regina. L'atteggiamento del Salvatore, che siede a lato. non è scevro di difetti