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244 della lega lombarda

molta fatica giunse a spegnere quel fuoco di guerra, ed a racconciar gli animi dei due contendenti in una dieta tenuta in Ulma1. Bandì la convocazione di un Concilio a Wirtzbourg, in cui eransi a trattare gli affari del suo nuovo Antipapa Guido da Crema, che si faceva chiamar Pasquale III. E tolse il giuramento di quaranta Vescovi tedeschi, che lo vollero riconoscere Papa2. I Vescovi si potevano afferrare, perchè avevano molta roba addosso, dico feudi e ricchezze; ma i popoli scappavano dalle mani del Barbarossa intestato nella scisma, tra perchè molta luce tramandava Allessandro trionfalmente accolto in Francia, e miserabile vista Pasquale III eletto da spregevole gente in Pontefice, e perchè degli ufficî che praticavano il francese e l’inglese Re presso l’Imperadore a pro del Papa, sapevano tutti. Tuttavolta non è a credere che tutti i Vescovi tedeschi disertassero il vero Papa. Corrado Witellespach Conte Palatino del Reno dei Duchi di Baviera, congiunto per sangue a Federigo, era al medesimo spina al cuore. Arcivescovo di Magonza, non aveva voluto riconoscere come Papa Vittore IV; cacciato di sede, erasi rifuggito in Francia, e stavasene con Alessandro, il quale lo creò Cardinale di S. Marcello3.

Questi erano gl’impedimenti che indugiavano l’ardente volontà che il Tedesco aveva di tornar presto in Italia coll’esercito. Di questi indugi approfittò molto il Cardinale di S. Giovanni e Paolo, che Alessandro teneva in Roma come suo Vicario. Costui della gente de’ Conti, nato in Sutri, fu uomo veramente di ogni più splendido encomio degnissimo, come quegli che coll’opera sua affrettò il tempo della liberazione Lombarda, e della quiete della Chiesa. Imperocchè tornando Roma in uffizio, aprì la via al ritorno in

  1. Otto a S. Biasio Chron. c. 18. e 19. S. R. I. tom. 6. p.875.
  2. Abbas Usper. Chron. p. 293.
  3. Vedi Pagi. Breviar. Hist. tom. 3. p. 79. — Cardella, Storia de Cardinali, tom. 1. p. 100.