Pagina:Storia della Lega Lombarda.djvu/87

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libro secondo 81

superiore, o settentrionale parte sciolta di freno principesco, libera ed a rimbalzo si ordinava in moltitudine di Repubbliche. Il diritto del conquisto sorreggeva il trono del Normanno, il divino quello del Papa, la ragion dell’uomo la giovane libertà Lombarda. A tutti minacciava l’Impero: la Sicilia e Napoli per le transitorie conquiste di Carlo Magno; a Roma per ragion feudale; ai Lombardi per vecchia consuetudine di principato. Ma tutti eransi dall’Impero francati; Ruggiero colla forza delle armi, il Papa con quella di Dio, i Lombardi colla virtù del senno e della mano: e tutti avevano nella forza del diritto onde munire la propria indipendenza a petto del Tedesco. Due principati e molte Repubbliche si affortificavano in quel suolo per tutta Italia; e nella fatica della propria ordinazione, attenti, ma confidenti guardavano alla lontana Germania.

Dei principati quello che veramente stringeva il nodo al collo del Tedesco, era il papale. Non nelle città e nelle castella aveva le radici del potere, ma nella virtù dello spirito intangibile dalla brutal forza; non era altezza che lo raggiungesse a ferirlo. Onnipotente nel volere, terribile nel fatto, perchè tutto poteva convertirsi in arma nelle sue mani. Pieghevole, amico di ogni ragion di governo, ove non fosse tirannide ed anarchia; ad ogni popolo poteva accostarsi, muoverlo, ispirarlo, recarselo intorno come corpo obbediente al suo spirito. Lo temevano i Principi, lo amavano i popoli; perchè scoglio ai superbi, sollievo agli oppressi. Come rappresentatore dell’assoluta monarchia dell’ordine, delle umane monarchie geloso, riprenditore, gastigatore: e perciò benigno, aiutatore, protettore alle Repubbliche, che ritraevano immagine di famiglia, quale vorrebbe questa umana razza il Padre celeste. Questo sacro principato aveva trono nel cuor dell’Italia: a destra la monarchia Normanna, a sinistra le Repubbliche Lombarde pendevano dai suoi cenni ad un minacciare della imperial monarchia; perchè tutti temevano. Confidavano poi ciecamente in lui; avendo della sua potenza freschi argomenti