Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/133

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dell’Oriente1. Di più non bastandogli di soffrire e di fare tutto ciò, che prima sofferto avevano, e fatto i più infami libertini, egli volle pure che tutto il Popolo non l’ignorasse. In conseguenza dopo essersi fatto veder in pubblico con abiti muliebri, ed aver nella circostanza di un suo trionfo costretto il proprio Drudo a star dietro di lui sul suo carro trionfale nel mentre che lo andava di tratto in tratto accarezzando, comandò ancora che tutto questo registrato fosso nei pubblici Annali2. Egli invidiava in tal guisa a Nerone la gloria di essersi pubblicamente fatto osservare ed udir dal Popolo sul Teatro che non solo discese sull’arena, e inscriver si fece nel ruolo dei Gladiatori, ma prescrisse inoltre che gli si ergesse un Monumento con un epigrafe, la quale annunziasse che 1000 di tai soggetti erano stati vinti da lui3. Non solo egli uccideva Grandi, e Plebei senza motivo, e pretesto, o per vedere com’essi se ne morivano4, ma incendiar voleva l’intera Città, e far tagliare

  1. Lamprid. c. 5, 6.
  2. Lamprid. in Commod. vita c. 3, 13, 15. „ Habuit praeterea morem, ut omnia, quae turpiter quae impuro, quae crudeliter, quae gladiatorie, quae lenonice faceret, actis urbis indi juberet„.
  3. Ibid. c. 12 et ibi Comment.
  4. Ibid. c. 7, 8, 10. Così egli fece un giorno aprir il ventre ad un uomo pingue per veder in qual modo scappavan fuori tutti gli intestini di colui.