Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/132

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I mostri, di cui fin qui ho descritti i costumi, avevano a tal segno esauste tutte le specie d’oscenità, e d- scelleraggini che resero estremamente difficile allo stesso Gommodo, e ad Eliogabalo di comparire in qualche parte del tutto nuovi, e inventori. Sebbene adunque anche i due ultimi aspirassero al vanto di essere i più corrotti, ed infami di tutti gli uomini, pure contra lor voglia calcarono essi quasi sempre le traccie di qualche loro predecessore, e non si distinsero dai propij modelli, e maestri se non col portare il più che potevano all’eccesso qualunque genere d’iniquità, e col porre in opera ogni mezzo, onde render noto, e palese quello, che per l’avanti erasi praticato di nascosto; come se facendo uso della massima sfacciataggine nelle proprie scelleratezze, ed oscenità acquistar si potesse un nome immortale. Commodo20 non pago di togliere come Caligola l’onore, e poscia la vita alle sue sorelle, e di violare tutte le donne, e fanciulle, che gli andavano a genio, raccolse eziandio un Harem di trecento meretrici, e di altrettanti bei giovani ad effetto di agguagliarsi del tutto ad un Re

    „ Egregium sanctumque virum si cerno,
         Bimembri hoo monstrum puero, vel
         Mirandis sub aratro
         Piscibus inventis, et fetae comparo mulae etc.

    juv. Sat. XIII. 63. e seg. e IV 96 e seg.

                                                                      Sed Olim
         Prodigio par est cum nobilitate senectus.