Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/162

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più gravi disordini. Ad esse si uniscono sempre i più corrotti abitanti delie Provincie, e col loro mezzo, ad infamia del nome Romano, e in dispregio di tutte le Leggi, si praticano le maggiori prepotenze, e avanie. Per quanto fondate fossero tutte queste accuse, tuttavia la proposizione di Cecina non ebbe alcun ascolto, e le donne continuarono come prima a dominare tanto in Roma quanto nelle Provincie. Sotto Augusto le donne feconde conseguivano in virtù della Legge Papia la libertà, e l’indipendenza, che l’ultima età della Repubblica si erano sol per abuso, e per altrui negligenza usurpata. Le donne che avevano per tre volte partorito erano dichiarate libere dalla gravosa tutela, potevan disporre a lor piacimento delle proprie sostanze, e al pari degli uomini ereditare, e far testamento1. Mediante la stessa Legge Papia fu introdotto il concubinato come una legittima unione, quantunque il medesimo non godesse dei diritti del matrimonio2; e Giustiniano concesse persino che validi fossero gli sponsali contratti tra i più nobili, ed illustri Romani, e le più vili, e disonorate Meretrici, e stabilì la legittimazione dei figli naturali mediante il susseguente matrimonio3.

  1. Heinec. in Leg. Pap. II, c. 11. pag. 235. et seg.
  2. Ib. II. 4. pag. 165. e segg.
  3. Ibid. pag. 150, 175 .