Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/164

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IV.

Della Leconeria, voracità, e Crapula
dei Romani.


Se la voluttà dei Romani avesse potuto essere superata da qualche vizio alla medesima intimamente congiunto, lo sarebbe stata senza dubbio dalla crapula dei Grandi, la quale ai corrotti Popoli, che ne son venuti in appresso, si rese ancora più inarrivabile della stessa Romana voluttà. I Paesi, dai quali raccoglieasi tutto ciò, che soddisfar poteva il palato dei golosi Romani, rimanevano così distanti; la quantità del denaro, che veniva divorata dalla continua crapula, e spesa persino in particolari banchetti, e vivande giungeva ad un grado così mostruoso, ed enorme; l’arti, con cui si preparavano le più stimate leconerìe, si risvegliava lo stanco appetito, e sollevavasi l’oppressa natura, erano così varie ed innaturali; molte delle più celebri vivande riuscivano così nauseanti, ed orribili; l’eccesso in fine del godere, come il modo stravagante di vivere di ogni Crapulone divennero così dispendiosi, e nocivi, che anche le più robuste complessioni, e gl’immensi tesori dei