Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/172

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Prima li quella famosa disfida della più alta ghiottornìa, che Cleopatra ebbe con Antonio, ella promesse di voler imbandire un convito, il quale costasse dugentocinquantamila Talleri. Antonio, che era il maggior Crapulone degli ultimi tempi della Repubblica, opinò che una si fatta proposizione aveva dell’incredibile, e Cleopatra medesima non potè in altro modo mantener la data parola se non col fare ad uno dei suoi soliti banchetti disciogliere nell’aceto, e quindi prender in bevanda una delle sue perle, che eran uniche a cagione della loro beltà, e grossezza. 1 Quello che però parve incredibile ad Antonio, e che Cleopatra stessa non aveva saputo mandare ad effetto senza la distruzione di una gemma superiore a ogni stima, lo eseguì realmente Caligola. Costui avendo messo alla prova l’invenzione di tutti i Ghiottoni di Roma, potè mediante il loro ajuto imbandire un banchetto, che costò tre botti e mezzo d’oro, eppure, secondo la testimonianza di Seneca, anche quest ’illustre dissipatore stentò di trovare il modo di profondere il tributo di tre Provincie in un solo convito2. Ne-

    ris constiterunt. Eadem res si gulae datur, turpe est; si honori, reprehensionem effugit. Il Census equestris, o il capitale, che per lo meno doveva possedere un Cavalier Romano per sostener la sua dignità, ammontava e 12000 Risdalleri della nostra moneta.

  1. Macrobio. II. 13.
  2. Consol. ad Helviam c. 10. C. Caesar, quem