Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/197

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Quando si legge la descrizione della durata dei Romani banchetti non si può fare a meno di non chiedere a se medesimo, come mai era possibile che i Crapuloni dei tempi antichi estendessero i lor desiderj tanto al di là dei bisogni, e delle richieste della Natura, e quand’anche venisse loro ciò conceduto, in qual modo fossero essi capaci di accrescere le loro forze in proporzione dei loro violenti, e sfrenati desiderj, e d’onde ricavassero il tempo per la digestione passando quasi tutta la giornata nel riempiere di soverchio il lor ventre? - L’ingordigia dei Romani Parasiti si sarebbe al certo assai più presto, e maggiormente moderata, e ristretta se i medesimi non avessero fatto uso di molti rimedj così innaturali per alleggerire, e sollevar la Natura come per recarle nocumento, ed aggravio. In primo luogo essi si corroboravano, e rinfrescavano negli intervalli, o pause dei loro stravizzi con bagni tanto freddi che caldi; e questi bagni non solo si facevano di acqua comune, ma ancora di vino, di acque odorose, e di unguenti, ovvero di una cert’acqua, che veniva mishiata con altre odorose, e con varj balsami. Caligola fu il primo a far preparare tali bagni odorosi, de’ quali ognuno giusta il calcolo più

    rum domibus singula fercula ederentur, ireturque ad omniun domos: sic unum convivium vix uno die finitum est, quum et lavarent per singula fercula, et mulieribus uterentur.