Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/231

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non sia tosto fatto ampliare, e circondar di Fabbriche? Ma quand’anche lo vostre Ville risplendano su tutte le alture, e da tutte le valli si sollevino al Cielo come montagne, tuttavia resterete sempre quai semplici, e piccoli esseri, che non possono moltiplicarsi nè tampoco ingrandirsi1. Nelle Ville ancora impiegavansi la maggiore magnificenza, ed arte rispetto ai bagni2. Non solo venivano questi fabbricati colle più eccellenti pietre, ed abbelliti colle più signorili colonne, e statue, ma si procurava eziandio di situarli in tal guisa vicino al Mare che udir se ne potesse lo strepito dell’onde, e stando a seder nel Bagno godere d’un’estesa, e varia veduta tanto sul Mare, quanto sulla Terra3. A tempo di Tiberio la maggior parte dell’Italia trovavasi di già coperta dalle Ville Romane. Queste Ville inghiottivano i tesori, e i Monumenti d’Arti di tutti i Paesi, e Popoli, che derubati ne venivano per le medesime. Gli immensi giardini distruggevano l’Agricoltura; imperocché là dove una volta abitata avevano, e coltivata la Terra centinaja d’industriosi lavoratori formavansi bagni, vasche, scherzi di acqua, boschi, e parchi per diporto di alcuni Ricchi. Lo stesso Tiberio attribuì quindi alle Ville, e ai Giardini dei Grandi la causa prin-

  1. Ep. 89.
  2. Ep. 86. et 122.
  3. È notabile la descrizione della Villa della Famiglia Gordiana posta sulla strada di Preneste. Capitol. in Gord. c. 32.