Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/236

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pria casa e nelle sue ville. Finalmente tutti gli armadi, e fra essi anche quelli, in cui conservavansi le Biblioteche, erano composti di preziosi, e rari legni, e maestrevolmente intarsiati d’avorio, o di metalliche gentilizie insegne1.

La più rovinosa di tutte le fin qui mentovate sorte di profusione era quella, che praticavasi rispetto agli Schiavi. Nelle principali Case di Roma, simili anche in ciò alle Corti Orientali, oltre al personal servizio, che ai padroni e alle padrone delle medesime come ai loro figli, congiunti, ed amici, prestar dovevano i rispettivi Schiavi si esiggeva altresì che da questi eseguito fosse qualunque altro mestiere o lavoro; lo che le rendeva in certo modo soddisfatte, e contente. I primarj Romani pertanto non solo facevano per lo più lavorare i loro giardini, e campi da Schiavi incatenati, e custodir da altri Schiavi le loro greggie, ma volevano eziandio che siffatti individui esercitassero tutte o quasi tutte le professioni, e le arti. Senza dubbio non ebbe mai un Ro-

  1. VII. do Benef. 9. Senec. et de Tranq. c. 9. Apud desidiosissimos ergo videbis quicquid orationum hìstoriarumque est, et tecto tenus exstructa loculamenta. Jam enim inter balnearia, et thermas bibliotheca quoque ut necessarium domus ornamentum expolitur. Quid habes cur ignoscas homini armaria cedro atque ebore aptanti etc.