Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/275

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nemente qualunque giustizia, ed umanità. Siccome però la voluttà, la crapula, e il lusso dei Romani dissipatori assorbivano, e consumavano qualsivoglia ricchezza a segno tale che tutte le arti della viltà, e tutte l’estorsioni del supremo, e arbitrario potere non bastavano a procurar loro un sufficiente nutrimento, così i brutali Romani essendo del continuo immersi in un perfetto sbalordimento, o vaneggiamento di sensuali piaceri, traboccavano per lo più dopo pochi anni nella più vergognosa miseria, in cui sordi alle voci dell’onore, insensibili ai derisorj sguardi, e gesti dei proprj concittadini, incapaci di fare qualunque buon’opera seguitavano a passare la loro stomachevol vita tra i più corrotti schiavi fino a tanto che questa venisse lor tolta da qualche animal feroce, o da qualche barbaro, con cui dovevan combattere.

Dopo di avere fin qui rappresentati i costumi delle primarie famiglie e degli Imperatori di Roma io voglio, per compimento di quest’Opera, che allora potrà considerarsi come la più sublime pittura della corruttela d’Europa, aggiungervi ancora una breve descrizione di quelli del popolo, e degli Eserciti Romani nei primi secoli dopo la nascita di Cristo, e far quindi osservar l’effetto di tali costumi sopra le arti, le scienze, e la lingua.


Fine del Primo Tomo.