Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/302

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Scrittori Latini, e dallo stesso Plinio che questo famoso bronzo era conosciuto, e molto stimato in Roma anche un secolo prima della presa, e dell’incendio di Corinto, talche l’anedoto della mentovata combinazione dei suddetti tre metalli riesce alquanto sospetto, e sembra piuttosto che la medesima provenisse da un’arte particolare che in seguito si perdette. Quel che è certo si è che il metallo o bronzo di Corinto tenevasi in tal pregio che un volume di esso si pagava con un’altro simile d’oro come dice Stazio. ( Sylv. II. 2. 68.)

Aeraque ab Isthmiacis auro potiora favillis.

Vi erano persino alcuni fanatici, i quali pretendevano di conoscerlo all’odore. Uno di questi fu quel Mamurra giustamente burlato da Marziale. (IX. 60. 11.)

Consulent nares an olerent aera Corinthum,
Culpavit statuas, et Polyclete tuas.

Si credeva per ultimo che il metallo Corinzio si appanasse più difficilmente del bronzo ordinario, che più tardi del medesimo prendesse la patina verdastra del verde rame, e con più facilità se ne spogliasse.

(9) I vasi Murrini presero, come si dice, la loro denominazione da Murra pietra, con cui credevansi fabbricati. I primi che si viddero, e comparvero in Roma furono una delle cose singolari, le quali decorarono il trionfo di Pompeo vincitore di Mitridate. Erano essi in tanto pregio tenuti