Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/41

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e persone che coperto avessero o no qualche illustre carica: e in fine quale specie farebbe nel pubblico, se si vedesse una parte del Consiglio armata di spade sulla soglia del Palazzo, ove il medesimo teneva le proprie adunanze? In ultimo poi soggiunse, che Egli non amava tanto la vita per desiderare di essere sempre difeso colle armi in mano.

Le adulazioni però de’ primarj Romani erano molto meno dispregevoli e vili di quello che esecrandi fossero le arti, colle quali i medesimi stimolavano l’inquietudine, la diffidenza, e l’ingenita crudeltà di Tiberio, e mandavano poscia in rovina un’infinita moltitudine d’innocenti, e per ultimo anche lor stessi . Siccome Tiberio era di sua natura più accessibile ai falsi spioni, che ai vili adulatori, così ridonda a di lui onore l’essersi egli per lungo tempo difeso dai primi, e l’aver persino ne’ suoi giorni più critici sparso meno sangue, e gettato a terra un minor numero di famiglie illustri di quello che voluto avrebbero i Delatori, e il Senato.

Tiberio sul principio del suo governo si dimostrò, conforme eran già stati Cesare e Augusto1, inflessibile ad ogni rapporto, o scritto calunnioso, pronunziando francamente quell’aureo detto; che in uno Stato libero lo spirito e la lingua non dovrebbero avere alcun freno.

  1. Vedi Svetonio al cap. 29. della di lui vita.