Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/40

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trasferire in città dalla di lui Isola. Tal dimanda parve importante e sincera a Togonio Gallo, cosicché fu da costui proposto che si supplicasse il Monarca a scegliere un certo numero di Senatori, da cui ventiquattro estrar se ne potessero a sorte, e al medesimo dare in iscorta ogni qual volta gli piacesse di presentarsi in Senato. Il buon Togonio Gallo venne su questo particolare inteso con derisione e disprezzo nel Consiglio, non tanto perchè la sua proposizione sembrasse più indegna, e inconsiderata di qualunque altra, quanto a motivo chè Esso, ad onta della propria oscurità ed insignificanza, erasi preso l’ardire di adular Tiberio in tal guisa, come se ciò fosse stato unicamente convenevole alle più nobili famiglie, e ai primi soggetti dello stato1. Tiberio per altro con simulata serietà rese grazie al Senato rapporto alla proposta di Togonio, lodò lo zelo che dimostrato avevano i padri per la sua propria conservazione, e quindi chiese ironicamente quali membri del Consiglio conveniva scegliere, quali tralasciare, e quindi s’Ei poteva ritener del continuo gl’istessi ‘’soggetti. Inoltre se questi esser dovevano, giovani, o vecchj,

  1. Scipiones haiec, et Silani, et Cassij iisdem ferme aut pauliim immutatis verbis adseveratione multa censebant; cum repente Togonius Gallus, dum ignobilitatem suam magnis nominibus inserit per deridiculum auditor Tac. An. VI. c. 1.