Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/47

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Quest’esempio ancora è una riprova del potere, che la fermezza del Senato avuto avrebbe sullo spirito di Tiberio, se tutti i suoi membri uniti si fossero con una stretta alleanza, onde a guisa di scudo proteggere con la loro autorità l’innocenza ed il merito. Ma la maggior parte dei Senatori temevano di perdere colla giustizia, e colla costanza ciò che i falsi accusatori speravano di guadagnare col tradimento (imperocchè oltre alla grazia del Sovrano accordavasi loro la quarta parte delle sostanze dei condannati), e quanto essi andavano sempre più strappando alle persone di poco spirito. Il numero dei delatori, e degli accusatori crebbe di giorno in giorno1, cosicchè quasi tutte le case grandi rovesciate furono dalle inique frodi di questi mostri. L’accusa di lesa maestà divenne il compimento e la conclusione di qualunque accusa e mancanza2, e tali ne erano le conseguenze che niuno arrischiavasi di prender la difesa dei suoi più prossimi, ed innocenti congiunti3.

Quanto più importanti e sacrosanti divenivano i falsi accusatori4, tanto più cresceva

  1. Tac. Annal. III. 25.
  2. Ib. III. 28. Addito majostatis crimine quod tum omnium accusationum complementum erat.
  3. Et ne quis necessariorum juvaret periclitantem, majestatis crimina subdebantur vinculum, et necessitas silendi. III. 67.
  4. Nam ut quis districtior accusator velut sacrosanctus erat. Annal. IV. 36.