Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani I.djvu/57

Da Wikisource.

53

ghi pubblici, oppur di nascosto. Molti divennero delatori per avarizia e per ambizione, altri per la lor propria salvezza, ed i più perchè il tradimento erasi reso un male quasi contagioso e comune1. I più iniqui delatori peraltro caddero anche sotto lo stesso Tiberio nel medesimo precipizio, in cui essi gettato avevano tanti infelici. Il tiranno proteggeva, è vero, gli stromenti della sua vendetta contro chiunque ardiva di offenderlo, ma allorquando aveva fatto acquisto di nuovi servi capaci di dare sfogo ai di lui progetti, allora aunajavasi degli antichi, e quindi soccomber facevagli al par degli altri2.

Quanto più Tiberio prestava orecchio alle calunnie ed accuse de’ suoi delatori, tanto più si aumentavano i suoi sospetti e comparivano agli occhi di lui delitti degni di morte le più innocenti, o insignificanti parole ed azioni. Quanto più egli puniva o credeva di dover punire, tanto più riceveva alimento e vigore la sua natural barbarie; ed a misura che questa andava crescendo ne accadeva, che non pochi indegni individui mossi o da uno spirito di vendetta o d’avarizia o d’ambizione, ovvero per timore, o ad oggetto di prevenire gli altri acquistavano maggior coraggio per vie più accusare, ed opprimere gli innocenti lor proprj concittadini. Ivi esisteva adun-

  1. Annal. VI. 7.
  2. Annal. IV. 71.