Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/115

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sembravano loro più energici, ed espressivi dei Greci1. Da Vespasiano fino agli Imperatori cristiani gli astrologhi, e i maghi non solo non vennero più disturbati da alcuno, ma furono inclusive protetti, e stipendiati da varj di quei regnanti affinchè i medesimi insegnar potessero pubblicamente le loro arti stimate le più sublimi, ed importanti di tutte.2

Nell’opere de’ migliori scrittori dei due primi secoli s incontrano certi passi, i quali potendo far nascere alcuni dubbj per rispetto all’innegabile decadenza di tutte le arti, e scienze, non meno che sul quindi nascente progresso, e dilatamento di ogni genere di superstizione meritano perciò di essere riportati con qualche glossa, e dilucidazione. Chi v’ha tra di noi, dice Quintiliano, se non è l’uomo il più sciocco del mondo, il quale non parli di virtù, di equità, e di giustizia? Fra le istesse nostre genti di campagna pochi son quelli, che non abbiano, o non procurino di avere qualche lume sulle naturali cause delle cose3. Una volta^ il rozzo, e ignorante popolo, osserva il difensore della sua età nel discorso sul decadimento

  1. Lucian l. c. p. 39. 41. 42. Apul. metamorph. II. p. 23. 31.
  2. Lamp. in Alex. Severo c. 26. 44.
  3. Instit. 1. c. 2.