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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/12

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alcuna sorta di spettacoli teatrali tanto domestici, che stranieri, di Romani, e di Greci combattimenti, di battaglie a piedi, e a cavallo, in acqua, e in terra, fra uomini, e animali con cui cercato non avesse di guadagnarsi l’animo della Plebe da lui disprezzata1 Augusto2 prese le più saggie disposizioni onde richiamare il Popolo Romano a’ suoi antichi costumi, e segnatamente ad un’utile industria, e tenerlo al maggior segno lontano dal mescolarsi con sangue estero, e schiavo. In conseguenza egli concesse molto di rado, e non mai che per le più importanti cagioni il diritto della Romana cittadinanza, limitò l’emancipazione degli Schiavi, diminuì i tempi in cui venivano somministrate le granaglie, ed avrebbe altresì tolte affatto quelle distribuzioni di biade, che attiravano a Roma tanti villani dai deserti lor campi se con ragione non avesse temuto che qualcuno de’ snoi successori sarebbesi data la cura di ristabilirle. Tutti questi ottimi provvedimenti però ebbero così poco il loro bramato effetto come appunto accadde alle leggi colle quali egli cercava di correggere i costumi delle primarie famiglie. Nei tempi dell’Anarchia, che scorsero fra l’assassinio di Cesare, e la morte di

  1. Ib c. 39.
  2. Sueton. in Aug. c. 40 et seq.