Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/121

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e crudeli Imperatori andava così unito coll’evidente pericolo di perder la vita l’encomiare gli uomini grandi dei passati tempi come il biasimare i viventi Monarchi, o quelli che loro somigliavano che per l’uno, e l’altro motivo giustiziati vennero non pochi istorici, e molt’altri scrittori. A ciò si aggiunse ancora per ultimo che le cause, o molle dei politici avvenimenti non essendo più discusse, e decise nel foro alla presenza di tutto il popolo, ovvero in senato, ma nelle più secrete stanze dei respettivi Sovrani, e loro favoriti, ne accadde per conseguente ch’esse divennero sempre più tenebrose, ed incerte, e la materia dello storico si rese appunto così uniforme, e meschina siccome era di già pericoloso il trattarne. L’istorico non aveva più lunghe guerre, e gloriose battaglie da descrivere, ma piccole somosse ai confini, o nell’interno delle provincie; non più eroismi d’illustri capitani, e legioni ma rivolte degli uni, e ammutinamenti dell’altre; non più disfatte, e prigionie di Re, e conquiste di celebri Città, ma continue accuse, e supplizj d’innocenti, i quali perir dovevano pel tradimento de’ loro amici, e per la crudeltà de’ proprj Monarchi1. Solamente al tempo de’ buoni

  1. Tac. Annal. IV. 32. Pleraque eorm, quae retuli, quaeque referam, parva forsitan, et levia memoratu vi-