Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/120

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la terribile influenza del Despotismo come la Storia. Sotto il dolce governo di Augusto insigni Storici raccontarono colla maggior libertà, e sicurezza non solo gli antichi fatti, e destini del loro Popolo ma eziandio quelli dei precedenti, ed attuali lor tempi. Il medesimo Augusto conobbe bene, ma non per questo punì Tito Livio, che favorito aveva più il partito di Pompeo che quel di Cesare dittatore1. Da Tiberio fino a Vespasiano, e molto più sotto Domiziano non arrischiossi a scrivere la storia dei viventi Imperatori se non chi ebbe l’idea di guadagnarsene con servili adulazioni la grazia, e dopo la loro morte era tale, e tanta l’amarezza, e la rabbia dei superstiti, che imputaronsi a varj di quei tiranni molti misfatti di cui essi non renderonsi giammai colpevoli2. Sotto i sospettosi,

  1. Tacit. I. 1. Annal. Sed veteris populi Romani prospera vel adversa, claris scriptoribus memorata sunt. Temporibusque Augusti dicendis non defuere decora ingenia, donec gliscente adulatione deterrerentur.
  2. Tacit. l. c. Tiberii Cajique, et Claudii ac Neronis res florentibus ipsis, ob metum falsae; postquam occiderant, recentibus odiis compositae sunt. et Hist. I. 1. Postquam bellatum apud Actium . . . veritas pluribus modis infracta; primum inscitia reipablicae ut alienae, mox libidine assentandi, aut rursus odio adversus dominantes. Ita neutris cura posteritatis, inter infensos, vel obnoxios.