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IX.
Della Decadenza della Lingua, e dell' Elo- quenza dei Romani nei due primi Secoli dopo la nascita di Cristo. |
La lingua è non meno che la Religione, le Leggi, e il Governo una prova sincera dell’originaria disposizione, della maggiore, o minor cultura, e de’ buoni, o cattivi costumi d’un popolo. Le nazioni generose, illuminate, e incorrotte hanno senza dubbio altre, e migliori lingue di quelle che sono vili, rozze, e viziate; ed è ugualmente certo che la lingua di un’istesso popolo soffre favorevoli, o svantaggiosi cambiamenti a misura che il medesimo divien culto, o ignorante, puro o impuro di costumi. Le lingue dei Greci, e dei Romani furono in un modo eguale, e parimente degno di osservazione formate, e quindi corrotte da simili cause; ed il paragone che se ne fa con altre lingue dimostra che la coltura, i buoni costumi, la libertà, e la prosperità, e viceversa la barbarie, i vizj, la schiavitù, la deca-