Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/125

Da Wikisource.

121

comandarsi alla volgar moltitudine datrice delle più brillanti ricompense, vincere i proprj Emuli, e competitori, e come Oratori, o Comandanti, o Giureconsulti acquistar gloria, dignità, autorità, e ricchezze. Quando adunque fra i Greci e i Romani non solo si estinsero le antiche virtù, ma allentaronsi altresì le potenti molle, che senza dubbio prodotte avevano e leggi e costituzione, non che risvegliate e animate numerose schiere di uomini straordinarj; e tostochè per conseguenza l’innatural voluttà, la crapula, e la mollezza sostituite furono all’irrequieta ambizione, vanagloria, e brama di comandare, e che unitamente al corrotto cuore s’indebolirono ancora lo spirito, e il corpo dei Greci, e de’ Romani, allora le Arti, le Scienze, e la favella di ambidue quei popoli andarono immediatamente a perire colle loro virtù, e colle loro forze, nella guisa appunto che con queste si erano le medesime per l’avanti innalzate alla maggiore sublimità; e sì l’una che l’altra delle mentovate lingue divennero così voluttuose, e molli, conforme già lo erano le infingarde, e schiave genti dalle quali venivano parlate, e scritte. I contrassegni, e i gradi della decadenza della Greca, e Romana favella possono, o piuttosto dovrebbero essere considerati da tutte le Nazioni come altrettanti sicuri, e matematici istruttori