Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/129

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donne, e i lor figli; e non già ai Poeti, ed agli Scrittori di quei tempi1. Fa altretttanto specie che i primi Romani Istorici i quali erano per lo meno mediocri, o un poco più che mediocri scrivessero in Greco nella stessa età di Scipione, e di Lelio2 quanto che la Romana favella incominciasse così tardi ad essere coltivata.

Benchè il vecchio Catone per tutto il corso della sua vita, a riserva degli ultimi anni della sua più avanzata età, inveisse contro tutte le Scienze Greche, supponendole corruttrici dei costumi; benchè fosse da lui imputato pubblicamente a delitto ad un Signor Romano l’aver portato seco in una provincia il Poeta Ennio; e benchè in fine ei cacciasse

  1. Cic. de Orat. III. 11. 12. de Off. 1. 37. Brut. 58. 74. c. mitto C. Laelium, P. Scipionem. Aetatis illius ista fuit laus, tanquam innocentiae, sic latine loquendi: nec omnium tamen. Nam illorum aequales Caecilium, et Pacuvium male locutos videmus. Cicerone avrebbe potuto nominar quì anche Catone, e molti Poeti di cui esso fa menzione nel suo Bruto l5: — 18. Terenzio non sarebbe al certo stato capace di scrivere così egregiamente dall’Affrica se non l’avessero ajutato Lelio, e Scipione, il che Egli non solo non negò, ma come giusto se lo attribuì eziandìo a grand’onore.
  2. Cic. in Brut. c. 19. 21. de Orat. III. 32 . eccettuato il solo Fannio, ed in appresso Q. Catulo. In Brut. c. 26. — 35.