Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/130

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così bruscamente d’Italia Cameade3, e i suoi compagni, conforme fece poco dopo l’Orature Crasso rapporto ai primi Retori Latini, tuttavia colla ricchezza dello Stato, e delle famiglie crebbe il trasporto per la Greca letteratura, ed il successivo progresso dei lumi, e delle cognizioni servì pure ad aumentare del continuo la coltura della Romana lingua. I due Gracchi, e il loro amico e maestro Marco Emilio Lepido furono tra i più cospicui Romani i primi Oratori, e uomini di Stato, i quali col seguire gli insegnamenti de’ Greci Retori, coll’imitare i Greci Oratori, e col dedicarsi allo studio della Greca filosofia procurarono d’inalzarsi al di sopra de’ loro contemporanei1. Gli esempj di tali soggetti infiammarono la gioventù Romana di un incredibile desiderio d’istruirsi2, e produssero in primo luogo Crasso ed Antonio, i quali al dire di Cicerone paragonar si possono francamente ai più grandi Oratori Greci3. Cicerone considerava l’età di questi uomini insigni, che fiorirono poco prima di lui, come quel periodo in cui la Romana eloquenza, e oratoria eransi avvicinate alla loro maturità4. Il più grande tra i Romani ora-

  1. Cic. in Brut. c. 25. — 27.
  2. De Orat. I. 4.
  3. In Brut. C. 36. — 43.
  4. Ib. sed haec Crassi cura edita oratìo est, quam