Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/162

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si traevansi dietro contribuissero similmente a depravare sempre più la Romana lingua ciò non ostante si può questo sostenere colla medesima sicurezza come se referito fosse dalle persone più degne di fede1. Fa spavento la subitanea degenerazione, che provò la lingua Romana nel breve spazio di tempo decorso fra il governo di Trajano, e quello degli Antonini allorchè si paragonano gli Scritti di Apulejo7. con l’opere di Quintiliano, di Tacito, e del giovine Plinio, e si riflette che il primo fù nell’età sua egualmente applaudito, ovvero anche più ammirato di quel che gli altri lo fossero ai tempi loro. Miserabili giuochi di parole, freddi ed intempestivi racconti, lunghe, e soverchie descrizioni, ed ammucchiati poetici epiteti annunziano l’origine, e il genio Africano di Apulejo assai più che gli innumerevoli nuovi, ed estranei termini, che inutilmente si cercano nei

  1. Allorchè Adriano, come Questore, recitò in Senato un discorso di Trajano ei fu deriso a motivo della sua rozza pronunzia. Spart. in ej. vita c. 3. Severo conservò fino alla morte la sua pronunzia, e il suo dialetto Affricano. Spart. in ej. vit. c. 19. La di lui sorella potè appena arrivare a parlar latino; per il che egli se ne vergognava talmente, che la rimandò alla sua Patria. c. 15. ib.