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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/17

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Cajo Caligola negl’impeti de’ suoi crudeli capricci, o del suo umor sanguinario offendeva, e maltrattava qualche volta anche la sacra Plebe Romana.1. In fatti Egli chiuse i granaj, e le annunziò la carestia; gettar la fece bene spesso alle bestie feroci; spingere, o precipitar in mare da uomini armati, o con ponti; in fine star a sedere negli anfiteatri ai cocenti raggi del sole. Tutti questi iniqui trattamenti peraltro non erano considerati dai Romani che come innocenti, o insignificanti scherzi imperiali. Il popolo Romano riputava qual suo amico Caligola per la ragione che costui era un perfetto Ballerino, Comico, Cantante, Gladiatore, ed Auriga; perchè al più alto grado, e colla maggior magnificenza procurava di far godere ai suoi concittadini i divertimenti che arrecano

    la quale anticamente spediva alle proprie legioni nelle più lontane provincie tutte le biade che a loro occorrevano, dovesse al suo tempo essere alimentata col mezzo dei viveri che le venivano trasportati dall’Egitto, e dal rimanente dell’Africa XII. 43. At hercule olim ex Italiae regionihus longinquis in provincias commeatus portabant. Nec nunc ìnfecunditate laboratur, sed Africam potius et Aegyptum exercemus, navibusque et casibus vita populi Romani permissa est.

  1. Suet. in Calig. c. 26. 27.