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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/45

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mosse furono però calmate dalla prudenza, e dalla fama delle guerriere virtù di Tiberio dall’inestinguibile rispetto, ed attaccamento con cui le Romane schiere veneravano l’illustre nome, e tronco de’ Cesari non macchiato ancora da alcun mostro, e finalmente dall’amore, che le Legioni di Augusto nutrivano per le fiorenti virtù de’ suoi nipoti, vale a dire di Germanico, e di Druso. Nulla di meno tostochè i Romani Imperatori intrapresero ad essere i nemici, e i tiranni del proprio popolo si considerarono pure i Romani eserciti come i soli appoggi del loro Trono, come i soli istrumenti, ed esecutori del lor supremo potere, e persino come Signori, e Giudici dei lor Sovrani medesimi. Queste pretensioni furono dopo la morte di Tiberio, e di Caligola manifestate, e poste in vigore dagli eserciti Pretoriano, Spagnuolo, Germanico, Pannonico, e Siriaco per rispetto all’inalzamento, e caduta di tutti gli Imperatori, che ne vennero da Claudio fino a Vespasiano; e le Romane truppe, come senza eccezione sono quelle di tutti i Governi despotici, si resero sempre più formidabili ai proprj Sovrani, e concittadini, o compagni di schiavitù a misura che esse trascuravano maggiormente i buoni costumi guerrieri, la militar disciplina, e ubbidienza, e cessavano quindi d’incuter soggezione, e terrore ai nemici della lor Pa-