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Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/46

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tria. Dopo ogni rivolta da loro suscitata le Romane schiere praticavano impunemente saccheggi, massacri, e rovine tanto nelle Provincie, quanto in Italia, ed in Roma: ne sceglievano, ed uccidevano a lor piacimento i respettivi ufiziali, e governatori: dimandavano sempre maggiori ricompense rapporto alla loro sfrenatezza, e per l’infedeltà da lor commesse verso i proprj estinti monarchi; e pretendevano inoltre di essere liberate da qualsivoglia fatica, o salutare subordinazione senza di cui sussister non poteva l’antica militar disciplina1. Anche in tempo di pace i soldati comuni, e i lor Centurioni, e Legati andavano a mansalva rubando quà e là nelle Provincie, che difender dovevano contro le altrui violenze, e rapine, ne scacciavano gli abitanti dalle respettive lor case, e capanne, li costringevano ai più penosi lavori, strappavano loro i proprj figli ad oggetto di mandarli alla guerra, violavano le loro donne, e figlie, li precipitavano con mille estorsioni sotto un peso insopportabile di debiti, e infine con tutte queste ingiustizie, e prepotenze davan luogo alle

  1. Per rispetto allo condotta dei soldati di Ottone, e di Vitellio veggasi Tacit. His. I. 46. 82. — 84. II. 12. 56. 66. 69. IV. 1 26. 16. 36. ed anche il c. 6. del Panegirico di Plinio.