Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/63

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teche, e negozj di libri1. Comecchè la Brettagna, e la Germania di là dal ’Reno domate furono dopò l’Illiria, la Pannonia, la Gallia, e la Spagna3 così quelle due provincie ricevettero un poco più tardi di queste Romaua lingua, e coltura. Gli orgogliosi Britanni si opposero per qualche tempo alla Romana favella come al giogo Romano. Il saggio Agricola peraltro con un mescuglio di severità, e di preghiere gli indusse a fabbricare Città, Templi, e case stabili, ad emulare i Romani nei bagni, ne’ portici, e ne’ lauti banchetti, e ad adottare Romano vestiario, e Romani costumi, e linguaggio; e per ultimo impegnò i figli delle loro più nobili famiglie a segnalarsi nell’eloquenza, e nelle altre arti, e scienze2. La prontezza, e la facilità con cui i barba-

  1. Plin. Epist. IX. Ep. II.
  2. Agric. vit. script. Tac. c. 21. hortari privatim, adjuvare publice, ut templa, fora, domes exstruerent . . . jam vero principum filios liberalibus artibus erudire, et ingenia Brittannorum studiis Gallorum anteferre, ut qui modo linguam Romanam abnuebant, eloquentiam concupiscerent. Inde etiam habitus nostri honor et frequens toga. Paulatimque discessum ad delinimenta vitiorum, porticus, et balnea, et conviviorum elegantiam. Idque apud imperitos humanitas vocabatur, cum pars servitutis esset.