Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/79

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per un vecchio, o per un uomo che già si accosta alla vecchiaja, l’attinger sempre tutto il suo sapere dai soli libri1. Ciò hanno detto Zenone, e Cleanto; ma cosa dici tu dunque? Fino a quando vnoi tu regolarti secondo i precetti, e gli esempi degli altri? Tutti quelli, aggiunge Seneca, i quali sono continuamente raccoglitori, ed interpreti dell’altrui massime, e non mai pensatori non hanno secondo la mia opinione nulla di nobile in lor medesimi, e non mai si cimentano di porre in esercizio ciò ch’essi furono capaci di apprendere dopo tanto tempo, e fatica. Costoro occupano soltanto la loro mente coi pensieri degli altri; ma è diverso l’imparare, e ritenere a memoria una cora dal sapere. Imparare, e ritener a memoria vuol dire caricarsi il capo dell’altrui cognizioni. Sapere al contrario significa averne in proprio sopra qualunque oggetto, e non dipender sempre da un maestro, o appoggiarsi al di lui parere. Ci è necessariamente una differenza tra un uomo ed un libro; ma perchè debbo io ascoltare quello che legger posso da me medesimo con ugual profitto? - Il giurare adunque sulla parola di un maestro, e sulla penosa interpretazione di alcuni passi

  1. Epist. 33.