Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/85

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mente ispirato alla Gioventù un vivo desiderio di giungere al possesso di utili cognizioni, e di sane massime, e molto meno erano essi in grado di ampliare i confini di quella scienza di cui pretendevano di dar lezioni. I giovani Romani erano però allora così malamente occupati che anche gli uomini saggi, e virtuosi, che di tanto in tanto sorgevano, non trovavano che poco, ovvero alcun ascolto, mentre ogni persona a tutt’altro si applicava e con maggior zelo che allo studio della vera filosofia, e dell’altre scienze. In Roma sotto gli Imperatori ricomparve lo stesso fenomeno, che Cicerone alcune età avanti osservato aveva nella spossata, e languente Grecia.1. Benchè nelle Greche città tutti i Licei ripieni fossero di filosofi, tuttavolta i giovani Greci preferivano i più vani esercizj ginnastici all’esposizione, o spiegazione delle più importanti verità, ed abbandonavano i proprj maestri in mezzo ai loro discorsi tostochè veniva l’ora di ungersi il corpo con diversi unguenti2.

  1. Tusc. quaest. II. 2. jam languenti Graeciae.
  2. Cicer. de Orat. II. 5. Nam et saeculis multis ante gymnasia inventa sunt quam in his philosophi garrire coeperunt, et hoc ipso tempore, cum omnia gymnasia philosophi teneant, tamen eorum auditores discum audire quam philosophum malunt, qui simul ut increpuit