Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/167

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pubblicata solo nell’anno 1558 da Nicolò Zeno iuniore, quanto nella carta che l’accompagna, conosciuta col nome di Carta da navegar è indicata un’immensa penisola, unita nella direzione di greco colla Scandinavia per mezzo di una linea mal definita, lungo la quale le parole «mare et terre incognite», chiaramente esprimono l’incertezza dell’autore. Questa terra porta ad oriente il nome di Grolandia ad occidente quello di Engronelant e, quantunque le denominazioni speciali date ai diversi luoghi della linea costiera non corrispondano a quelle accennate nelle topografie molto particolareggiate delle colonie scandinave, tuttavia è impossibile non riconoscere la Groenlandia in questo vasto paese dell’alto Nord. Al sud della Groenlandia, e a più di 1000 miglia ad occidente della Frislanda, che i comentatori moderni identificano colle Faröer, la carta e la relazione menzionano le due terre di Estotiland e di Droceo. Nella lettera di Antonio a suo fratello Carlo si narra come alcuni pescatori della Frislanda, messisi in mare, 26 anni prima, fossero stati assaliti da una fiera burrasca, che li condusse in vista di un’isola detta Estotianda poco minore dell’Islanda, ma di questa assai più ricca ed ubertosa, occupata nel mezzo da un monte altissimo, dal quale sorgevano quattro fiumi, ed abitata da famiglie industriose già in relazione con quelle della Frislanda, perchè, diceva uno dei pescatori, «si veggono libri latini nella libraria del re che non vengono hora da loro intesi». Il nome Estotiland pare la traduzione letterale del nordico East-ouland (terra esteriore dell’est), e conviene benissimo alla posizione del Labrador, della Nuova Brunswick e di Terranuova, paesi che occupano le più orientali sporgenze dell’America del Nord: tuttavia, per la giacitura più avanzata di Terranuova verso oriente, mi pare che a questa meglio che agli altri due paesi convenga quella denominazione.

Lo stesso pescatore della Frislanda dice che verso il sud «havvi un gran paese ricco di oro e popolato: seminano grano e fanno la cervosa, sorta di bevanda che usano i popoli settentrionali come noi il vino; hanno boschi di immensa grandezza e fabbricano a muraglia, e vi sono molte città e castella: fanno

Hugues, Storia della Geografia, II.