Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/201

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nei viaggi precedenti. I Mori dell’interno, informati del suo arrivo, accorrono alla spiaggia. Il capitano portoghese riceve, in iscambio di un capo moro e di due altri prigionieri, uno scudo di cuoio di tapiro, delle uova di struzzo e dell’oro in polvere. L’estuario prende, per tale ragione, il nome di Rio do Ouro.

1443. — Nuno Tristam scopre parecchie isole della baia di Arguin, e cattura un gran numero di Mori che egli conduce in Portogallo.

1444. — Lanzarote1, a capo di sei caravelle, ed avente sotto i suoi ordini Gilianes, Estevam Affonso, Rodrigalvares, Giovanni Dias e Giovanni Bernaldes, si reca alle isole di Arguin, e ritorna in Portogallo con 235 prigionieri mori. Questa spedizione provoca un grande entusiasmo, non solo nella città di Lagos, porto di armamento e di partenza di quasi tutte le spedizioni organizzate da D. Enrico, ma eziandio in tutto il regno.

1445. — Dinis Dias (secondo il Barros), o Dinis Fernandes (secondo il Zurara) giunge al capo Verde.

1445. — Famosa spedizione di 14 navi sotto il comando di Lanzarote, la quale parte da Lagos il 10 agosto, ed è ben tosto seguita da altre 10 navi armate nei porti di Portogallo e nell’isola Madeira. Tra queste ultime si distingue quella comandata da Alvaro Fernandez nipote di Giovanni Gonçalvez Zarco.

Alvaro Fernandez, più desideroso di proseguire la esplorazione della regione costiera che di partecipare alla razzia contro gli indigeni, si rende al capo Verde toccato, sul principio dell’anno, da Dinis Fernandez: approda all’isola Palma, detta più tardi Gorea; incide sulla scorza degli alberi il motto dell’Infante «Talent de bien faire», e continua la sua navigazione

  1. Pietro Amat di S. Filippo non è lontano dal ritenere che il Lanzarote, di cui è parola tanto nel viaggio del 1444, quanto in quello dell’anno seguente, fosse Lanzerotto Pessagno, discendente di Emanuele Pessagno, e, appunto nell’anno 1444, investito della carica di ammiraglio ereditaria nella sua famiglia. V. Bollettino della Società geografica italiana, 1880, pag. 143.