Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/54

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dell’Egdora (Eyder) che si getta nell’Oceano Frisonico (Mare del Nord), si estende, per una lunghezza di tre giornate di viaggio, la parte della Dania che è detta Dania Cismarina (Jütland). La sua larghezza è massima a mezzogiorno, verso l’Eider: di là il paese va sempre più restringendosi in forma di lingua, e termina nell’angolo che chiamasi Wendila. Il terreno è generalmente sterile, deserto e salino, ad eccezione di alcuni pochi distretti lungo i fiumi. Là ove il mare penetra nella terraferma si trovano parecchie grandi città: tra esse Sliaswig (Schleswig), detta anche Heidaba, donde si fa vela per la Slavonia, la Svezia, il Samland e la Grecia; — Ripa (Ripen), luogo di partenza delle navi dirette alla Frisia, alla Sassonia ed all’Anglia; — Arhusen (Aarhus), separata da Fünen mediante uno strettissimo braccio di mare che, incominciando al Mare Orientale, si estende in lunghe sinuosità tra Fünen e il Jütland, e si sviluppa al nord sino allo stesso luogo di Aarhus, donde si fa vela per Fünen, Seeland, la Sconia e la Norvegia.

A poca distanza dalla Estonia — erroneamente considerata da Adamo di Brema come un’isola — e lungo la costa del Baltico, lo scrittore germanico pone il paese delle Amazzoni, del quale si raccontavano molte cose favolose, tra cui questa, che, mentre le bambine sono bellissime, i fanciulli sono invece cinocefali, o a testa di cane, hanno il capo nel petto, ed abbaiano quando vogliono parlare. Nelle medesime contrade abitano gli Alani od Albani, che nascono con capelli bianchi e si servono, per difendere il loro paese, di robustissimi cani. Più lungi si trovano uomini pallidi o di color verde che vivono lunghissimo tempo e si chiamano Busi: finalmente individui che si cibano di carne umana.

Da questi paesi procedendo verso la Svezia si incontrano i Rifei, montagne selvaggie con estese solitudini e con immensi campi di neve. Quivi abitano i Ciclopi che hanno un solo occhio nel fronte, gli Himantopodi che saltano sopra un piede solo, e un popolo che ogni anno, ovvero di tre in tre anni, discende dalla montagna alla pianura, e quantunque di mediocre statura, vince in forza ed agilità gli stessi Svedesi.