Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/55

Da Wikisource.

– 49 –


Gli Scritefinni, dei quali già si è detto più sopra (v. pag. 38), sono posti da Adamo di Brema nella parte settentrionale della Scandinavia: la loro capitale è Halsingland (sul golfo di Botnia).

A far vedere le condizioni infelici della geografia in quei tempi del Medio Evo, serviranno alcune notizie che si trovano sparse qua e là nelle scritture di Ottone di Freisinga, altro cronacista del secolo XII. Secondo lui, l’Asia equivale in grandezza all’insieme dell’Europa e dell’Africa. Alcuni però, egli dice, non ammettono che due parti del mondo, e uniscono l’Africa, a cagione della sua piccola estensione, coll’Europa. Del che il dotto Vescovo è scusabile, poichè nel secolo XII non si conoscevano dell’Asia che le parti occidentali e alcune regioni del Sud, ed anche nella carta di Fra Mauro, posteriore di due secoli, l’Africa è rappresentata sotto dimensioni notabilmente minori di quelle dell’Europa.

Il sistema alpino è designato da Ottone con tre nomi, Alpes, Pyrenaeae Alpes e Pyrenaei montes. Questa confusione delle Alpi coi Pirenei si potrebbe spiegare osservando, che lo stabilimento di molte ed importanti colonie nella penisola spagnuola fece conoscere ai popoli dell’est il nome dei Pirenei assai prima di quello delle Alpi: in queste ultime cioè, piuttosto che un sistema orografico indipendente, non si vedeva che una continuazione delle montagne limitrofe della Hispania.

Secondo il medesimo autore le Alpi incominciano tra Genova e Terdona (Tortona): ad oriente di questa linea si sviluppa l’Apennino. Tuttavia a’ suoi tempi molti non ammettevano alcuna distinzione tra l’Apennino ed i Pirenei (le Alpi), e adducevano, a sostegno del loro asserto, che, secondo Isidoro di Siviglia, la regione della Pannonia, pure chiusa dall’Apennino, traeva il suo nome da queste montagne. Altri autori estendevano il nome di Mons Apenninus non già a tutto il sistema delle Alpi, ma sì soltanto alla parte detta Alpes Poeninae.

Ottone accenna nelle Alpi il passo del Septimer, e ne fa sorgere il Reno e l’Inn: così pure conosceva certamente quello del Moncenisio, giacchè in un luogo del libro Gesta Friderici dice: «Alii ad occidentales partes Longobardiae, nonnulli per

Hugues, Storia della Geografia, II. 4